martedì 4 dicembre 2018

ASSEMBLEA21 ADERISCE ALLA MANIFESTAZIONE CONTRO IL TAV E LE GRANDI OPERE INUTILI

Assemblea21 parteciperà alla manifestazione dell’8 dicembre, poichè tra i suoi motivi fondanti ha anche  l’opposizione alle opere che sottraggono risorse per le politiche a favore della popolazione e della salvaguardia del territorio.
La nostra città è stata investita da un’onda mediatica anomala e anormale che, a partire da una sola ora di mobilitazione il 10 novembre scorso, vorrebbe cancellare con un colpo di spugna quasi trent’anni di lotta alla Torino - Lione  e chi da anni costruisce opposizione a uno sviluppo capitalistico selvaggio fondato anche sullo sfruttamento del territorio. Si tratta di un progetto politico foriero di cattivi presagi per Torino e l’Amministrazione 5 Stelle cittadina si è fatta trovare impreparata, confusa e piena di contraddizioni, intenzionata più a cavalcarla l’onda No Tav che non a renderla  parte di un progetto di cambiamento della città.
E d’altro canto non ci aspettavamo altro: in questi due anni di amministrazione la Sindaca e la maggioranza in Consiglio Comunale 5 Stelle hanno continuato a gestire Torino come i loro predecessori del PD, anche se utilizzando il buffo hashtag #torinoriparte dimostrano uno sguardo sciovinista e superficiale sul popolo. La retorica del cambiamento e della lotta al “Sistema Torino” hanno lasciato spazio a un più quieto vivere, attento a non mettersi in contrapposizione proprio con quei poteri forti lobbistici (banche, costruttori e industriali) che Appendino in campagna elettorale attaccava ad ogni piè sospinto.
In questi ultimi due anni abbiamo continuato a subire i tagli alla spesa per i servizi ai cittadini e la  cementificazione del territorio urbano, il tutto in nome del pagamento del debito, confermato nella sua funzione di redistribuire le risorse dal basso verso l'alto. Siamo di fronte alla sconfitta dell’alternativa politica: e ciò che è accaduto a Torino si mostra in forma ancora più acuta a livello nazionale, dove assistiamo al mercimonio delle lotte sostenute dalle persone comuni, per cui al No Tav Torino - Lione, si contrappongono i Si Tav Terzo Valico, si TAP, Si trivellazioni, Si grandi navi (e la lista si allunga ogni giorno di più).
A questo punto è evidente che dobbiamo essere noi, persone comuni, a doverci fare carico di portare fino in fondo queste lotte, nell'intento di ottenere il distacco della nostra società dai modelli del capitalismo e del liberismo che la stanno dominando.

NON CI SONO GOVERNI AMICI: SONO LE DONNE E GLI UOMINI COMUNI CHE CAMBIANO IL MONDO

lunedì 3 dicembre 2018

LA PARTECIPAZIONE NELL'ERA APPENDINO

Tutte le porte chiuse oggi davanti alle famiglie in presidio sotto il Comune di Torino per protestare contro il cosiddetto Decreto Sicurezza (conosciuto meglio come Decreto Salvini), che velocizza le operazioni di sgombero delle abitazioni occupate a prescindere dalla condizioni economiche e personali e senza prima prevedere la ricerca di soluzioni per i casi di difficoltà e fragilità comprovate.

La consigliera Montalbano ha presentato una interpellanza per chiedere quali siano le intenzioni politiche del Comune di Torino sull'applicazione del decreto suddetto, ma il disinteresse delle forze politiche in Consiglio e dei rappresentanti istituzionali presenti è stato totale: d'altro canto la Sindaca Appendino è ormai famosa per aver lanciato sulla propria pagina Facebook la moda social della diretta-ruspa per i rom, pratica che esprime un certo sprezzo verso i più poveri e disagiati. Eppure nel suo programma elettorale Appendino medesima si dichiarava pronta anche a utilizzare provvedimenti straordinari quali il blocco degli sfratti per affrontare l'emergenza sociale da essi provocata: le consuete parole al vento, visto che è di pochi giorni fa la notizia che attualmente  nella nostra città se ne eseguono in media 4 al giorno.

Il presidio per rompere il silenzio ha quindi deciso di interrompere brevemente, a singhiozzo, il traffico su via Milano: e a questo punto non si è fatta attendere la risposta della polizia già presente in forze, che ha chiesto rinforzi mentre la DiGoS in borghese minacciava i presenti con l'applicazione dello stesso Decreto Sicurezza, che prevede pene fino a 6 anni di reclusione  per il semplice blocco stradale.

L'ostinato silenzio della Sindaca e della Giunta sull'argomento oggetto dell'interrogazione non fa presagire nulla di buono nel futuro di un'Amministrazione il cui operato è già costellato di fallimentari scelte prese in completa continuità con le precedenti gestioni a guida PD:  eppure avevamo indicato al Comune come fosse possibile provare a recuperare risorse economiche semplicemente smettendo di pagare il debito aggiuntivo ai mutui causato dai derivati,  anche  illegittimo dal punto di vista legale ma soprattutto da quello sociale. Invece chi ora amministra l'ente per far cassa continua a svenderne le  proprietà e i servizi, tra cui ultimamente una importante quota di IREN e il complesso dell'ex istituto Cimarosa, attualmente struttura utilizzata per l'accoglienza delle famiglie sfrattate.

STOP DERIVATI

STOP SFRATTI E SGOMBERI

giovedì 29 novembre 2018

Torino capitale degli sfratti: il 3 dicembre a fianco dei comitati per la casa

(immagine: contropiano.org)
Lunedì 3 dicembre prossimo saremo a fianco dei movimenti e comitati in lotta per la casa che si sono dati appuntamento sotto il Comune di Torino alle 14. Anch’essi sono vittime del  cosiddetto Decreto Salvini sulla sicurezza, che impone ai comuni  di stilare un elenco dei locali pubblici e privati occupati,  in modo che poi la Prefettura proceda allo sgombero degli stessi.

Ma  quale alternativa viene offerta alle famiglie e ai singoli che si trovano costretti a occupare per sopravvivere con un tetto sulla testa? Nessuna!  Nemmeno chiedere alla Cassa Depositi e Prestiti di investire finalmente i 2,5 miliardi di euro di fondi Gescal destinati alla costruzione delle case popolari, giacenti sul suo conto corrente n. 28128.

Da anni le varie maggioranze che si sono susseguite alla guida del Comune, sia quelle targate PD sia l’attuale M5Stelle, continuano a ridurre le spese per il sostegno delle famiglie in difficoltà, scegliendo invece di pagare alle banche l’enorme debito accumulato senza nemmeno metterlo in discussione.

È inaccettabile che anche quest’anno si continuino a tagliare i bilanci e le voci di spesa a sostegno delle fasce più deboli della popolazione e a vendere ai privati il patrimonio comunale:
il 9 novembre è stato messo all’asta l’istituto Cimarosa deputato dal Comune ad accogliere gli sfrattati. Le famiglie ancora presenti saranno sgomberate per permettere al Comune di vendere e di incassare poco più di 1 milione di euro destinati a tappare i buchi del bilancio 2018.
Allo stesso scopo, lunedì scorso il Consiglio comunale ha ceduto ai privati la maggioranza azionaria di  IREN, per circa 60 milioni di euro, privando la Città di un’azienda essenziale per lo sviluppo delle infrastrutture,  del territorio, della mobilità compatibile con l’ambiente.

E lo stesso Consiglio continua a respingere le proposte di:
*   sospendere il pagamento alle banche  dei derivati sui mutui (16 milioni di euro/anno);
*   avviare finalmente un’autentica analisi popolare del debito cittadino, per smettere di saziare la voracità     delle banche, che concedono oggi il prolungamento della scadenza dei mutui del Comune  ma con un aggravio dei costi di più di 52 milioni di euro;
* reperire così le risorse per affrontare la vera emergenza di questa città. Anche quest’anno Torino è la capitale degli sfratti, rispetto alla popolazione presente sul nostro territorio.

SANATORIA IMMEDIATA PER LE OCCUPAZIONI ABITATIVE NEL BILANCIO DI QUEST’ANNO:  TAGLIAMO I SOLDI ALLE BANCHE

mercoledì 28 novembre 2018

IREN addio: l’alibi del debito per distruggere i beni comuni

Per fare cassa, il Consiglio Comunale vende IREN ai privati

Una scelta sbagliata

Un incasso di 60 milioni su oltre 3 miliardi di debito non risolve nulla. Il debito di Torino continua a strozzare ogni possibilità di sviluppo della nostra città. Ma ormai è diventato l’alibi per una politica sempre più feroce di austerità di cui l’attuale maggioranza si fa diligente esecutrice.  Dov’è finito l’impegno elettorale di fare un audit sul debito, sui derivati e sugli interessi da usura che fa pagare a tutti noi?
Forse contestare il debito può sembrare una strategia a lungo termine che non risolve le urgenze di bilancio, ma se non si fosse continuato a procrastinare forse qualche risultato a 2 anni dalle elezioni già ci sarebbe. Inoltre, limitarsi a inseguire l’esistente significa che tra un anno saremo nelle stesse condizioni, a vendere un pezzo del patrimonio pubblico per fronteggiare i debiti.

Una scelta dannosa per la città
Se davvero s’intende ridurre l’inquinamento atmosferico favorendo la transizione verso l’elettrico non si consegna la risorsa strategica dell’energia alle grandi Multiutility dell’energia, come si è fatto in passato con gli sceicchi per il petrolio.
Non si affida ai privati la produzione delle energie rinnovabili.
Non si rinuncia al governo pubblico del teleriscaldamento e relative tariffe.

Una scelta miope e anti europea,

rispetto alla tendenza europea di riprendere in mano pubblica la produzione e la gestione dell’energia: oltre 300 casi in Germania (da grandi città come Amburgo, a centinaia di Consorzi Intercomunali)  e ancor più numerosi in Gran Bretagna, tra cui Leeds, Bristol, Nottingham, Liverpool e ora anche Londra.

La proprietà pubblica dell’azienda energetica arricchisce la gamma di strumenti a disposizione del Comune per scelte di sviluppo delle infrastrutture,  del territorio, della mobilità compatibile con l’ambiente.

Il Consiglio Comunale dia prova di vero senso di responsabilità. Quando il debito diventa una voragine inestinguibile che non può essere coperta nemmeno a prezzo di continui sacrifici, bisogna fermarsi e ragionare sulla sua  legittimità.


Basta invocare il debito per giustificare la distruzione del patrimonio cittadino. A oltre due anni  dalle elezioni è ora di cambiare strada. Il Consiglio Comunale di Torino compia un atto di responsabilità e di coraggio:

- non si presti a impoverire ancor di più i torinesi, a privarli dei loro beni comuni, a sfasciare l’Amministrazione comunale;
- la  trappola del debito, come ogni ideologia totalitaria,  porta con sé la tragica realtà di un impoverimento di massa scientificamente praticato;
- proceda a un'autentica auditoria popolare sul debito cittadino;
- dia seguito alla delibera del Consiglio Comunale sulla Cassa Depositi e Prestiti ponendosi alla testa di un movimento nazionale per restituirla alla sua funzione storica di grande strumento della finanza locale;
-  proponga  ai grandi Comuni, altrettanto indebitati, di compiere insieme questi passi coinvolgendo la cittadinanza.

Il municipalismo è un valore se si nutre di democrazia, partecipazione, equità e giustizia sociale.

giovedì 22 novembre 2018

Torino: il Comune rinegozia i mutui e paga 52 milioni di interessi in piu' alle banche

COL CAPPELLO IN MANO

L’Assessore al Bilancio chiede al Consiglio Comunale di Torino di accettare le nuove condizioni finanziarie sul debito, proposte  dalle banche,  per  allentare di poco  la corda al collo del Comune rappresentata dal suo debito.

E lunedì prossimo il Consiglio voterà due delibere melliflue e fuorvianti, che da un lato trattano con stile mieloso un problema drammatico qual è quello del debito pubblico e dall’altro danno l’idea di un ruolo attivo del Comune che invece è di acquiescenza al volere delle banche. Verba manent: la proposta di rinegoziazione dei mutui è pervenuta dalle banche, non è frutto della volontà del Comune – che finora Assemblea21 ha vanamente sollecitato – di mettere in discussione il debito illegittimo, le condizioni poste dalle banche, la manipolazione del tasso Euribor negli anni 2005-2008.

E si spaccia per un vantaggio del Comune di Torino il prolungamento della scadenza dei singoli mutui  sino al 2036 con la conseguente diluizione delle rate e degli interessi. Le delibere infatti NON dicono quale sia il valore esatto del nuovo tasso d’interesse, limitandosi a rimandare ai “tassi a termine impliciti nella curva degli attuali tassi di mercato” e alle “condizioni finanziarie fissate al momento del perfezionamento dell’operazione”.

In realtà le delibere non realizzano alcun risparmio per il Comune, al contrario la rinegoziazione comporta nel suo complesso, fino alle nuove scadenze, maggiori oneri a carico del Comune stesso per un importo stimato, alla data del 7 novembre 2018, di 52.055.317 euro.

È la dimostrazione lampante che il vero interesse delle banche non è quello di farsi restituire al più presto i loro soldi maggiorati dei relativi interessi,  ma di tenere il più a lungo possibile  il laccio del debito al collo dei debitori assicurandosi un’entrata certa a cadenze regolari – il pagamento degli interessi –  e disporre  prima o poi dei beni del debitore (SMAT ad es. è da anni il boccone più saporito anche per IREN).

E’ chiaro ormai che l’obiettivo delle banche,  della finanza nazionale e sovranazionale, non  è la riduzione o la scomparsa del debito, bensì la continua estrazione di valore dai beni comuni e la perpetuazione del rapporto di sudditanza dei debitori pubblici nei confronti dei creditori privati.

Un rapporto di sudditanza  al quale avevamo sperato volesse sottrarsi l’Assessore al Bilancio Rolando, promettendo di verificare se e in quale misura i contratti di finanza derivata contengano pattuizioni dannose per il Comune e quindi tutti i torinesi ma respingendo la nostra richiesta di sospendere il pagamento alle banche dei 16 milioni di euro all'anno  di super-interessi sui derivati.

Ancora una volta, la Città di Torino si presenta alle banche col cappello in mano.

mercoledì 21 novembre 2018

PROSSIMO INCONTRO: LUNEDI' 4 FEBBRAIO

Assemblea21 si riunisce il
4 febbraio alle 21 
presso il CSOA Gabrio, in via Millio 42 a Torino

sabato 20 ottobre 2018

INCONTRO LUNEDI 22 OTTOBRE ore 21

ASSEMBLEA21
si ritrova

LUNEDI 22 OTTOBRE ore 21
presso C.S.O.A. Gabrio - via Millio 42 TORINO  

punti in discussione:
iniziative sui fondi ex Gescal per il finanziamento dell'edilizia pubblica a disposizione della Cassa Depositi e Prestiti e inutilizzati
organizzazione partecipazione alla manifestazione di Torino dello sciopero generale dei sindacati di base di venerdì 26 ottobre
comunicato sul progetto di piano di azione Torino 2030
iniziative coordinamento CADTM
varie

venerdì 28 settembre 2018

BOZZA DI DELIBERA PER ANALISI DEI CONTRATTI DERIVATI DEL COMUNE DI TORINO ED EVENTUALE NEGOZIAZIONE

ANALISI  SULLA BOZZA DI DELIBERA: "AVVIO ANALISI E VALUTAZIONE TECNICO-FINANZIARIA DELLE OPERAZIONI IN STRUMENTI DI FINANZA DERIVATA ED ASSISTENZA NELL'EVENTUALE ATTIVITA' DI NEGOZIAZIONE CON GLI ISTITUTI CONTROPARTI

Assemblea21 sta conducendo  un’indagine indipendente e popolare sul debito del Comune di Torino, per contrastarne concretamente la legittimità e liberare risorse in direzione del soddisfacimento dei bisogni fondamentali della nostra comunità territoriale.
Prendiamo atto dell’intenzione dell’Amministrazione comunale di avviare finalmente un’analisi dei derivati aottoscritti dal Comune di Torino per verificarne liceità, legittimità, validità economico-finanziaria e giuridica e convenienza sociale.
Abbiamo perciò letto con attenzione la bozza di delibera che l’Assessore Rolando intende proporre all’approvazione della Giunta Comunale ed esprimiamo le seguenti valutazioni.

Fuori dalla trappola del debito: riappropriarsi della ricchezza collettiva.

Pubblichiamo il comunicato stampa inviato dopo la commissione bilancio del comune di Torino del 3 settembre 2018
Fuori dalla trappola del debito: riappropriarsi della ricchezza collettiva.

Il 3 settembre si è svolta una nuova seduta della Commissione Bilancio del Comune di Torino sui contratti derivati.
L’Assessore competente, Sergio Rolando, ha comunicato che l’amministrazione intende svolgere un’analisi tecnico-legale dei derivati della città, con lo scopo di verificare l’esistenza nei contratti di condizioni squilibrate tra le parti che hanno danneggiato il Comune e di individuare le possibili azioni (negoziazione o giudizio) che potranno essere poste in essere per ridurre gli effetti negativi di questi strumenti finanziari sulla città. L’incarico verrà assegnato a un soggetto privato, attraverso un gara europea (il compenso ammonterà a circa 40.000 €). La Delibera di Giunta che dà avvio all’analisi verrà approvata nei prossimi giorni.
L’Assessore, su richiesta anche di alcuni consiglieri, ha riconosciuto la necessità di gestire la questione dei derivati anche attraverso un’azione politica, che dice di stare portando avanti (nell’ambito dell’ANCI) attraverso un dialogo con altri Comuni che vivono le stesse problematiche e ha aggiunto che, secondo lui, l’azione politica dovrebbe ricevere un impulso anche dal Governo nazionale, che però non ha ancora contattato.

giovedì 27 settembre 2018

Perchè chiediamo al Comune di Torino una moratoria immediata sui contratti derivati

Pubblichiamo il documento che è stato consegnato alla Commissione Bilancio del Comune di Torino il 3 settembre 2018: contiene le nostre considerazioni e analisi sullo stato dei derivati sottoscritti dal Comune di  Torino e le motivazioni per cui andrebbe fatta una moratoria immediata del pagamento degli stessi.

Per ora l'Amministrazione Appendino ha in cantiere solo una delibera per affidare l'analisi dei contratti ad un privato ed agire solo dopo un'ulteriore analisi: troppo poco, la moratoria deve essere fatta subito ogni giorno che passa regaliamo solo altro denaro ai banchieri e finanzieri, mentre nella nostra città mancano i finanziamenti per qualsivoglia iniziativa pubblica!

domenica 17 giugno 2018

LETTERA APERTA ALLA CORTE DEI CONTI - DERIVATI DELLA CITTÀ DI TORINO: DAVVERO VA TUTTO BENE?

LETTERA APERTA ALLA CORTE DEI CONTI DEL PIEMONTE

DERIVATI DELLA CITTÀ DI TORINO: DAVVERO VA TUTTO BENE?
Sono tantissimi i Comuni italiani che hanno perso e stanno perdendo enormi quantità di denaro pubblico a causa dei derivati. Il fenomeno ha provocato anche l’esplosione di un contenzioso giudiziario di fronte a tutti i tipi di tribunali (civile, penale, amministrativo) e a diverse giurisdizioni (italiana e inglese), e ha indotto il legislatore a vietare, dal 2009, la sottoscrizione, da parte degli EELL, di questi rischiosi strumenti finanziari (è ammesso solo il c.d. cap).
Per i derivati ogni anno la nostra città subisce pesanti perdite (quest’anno spenderemo circa 16 milioni euro). Dal 2002 al 2017, per i derivati, il Comune di Torino ha bruciato più di 90 milioni di euro. Sottraendo risorse ai servizi fondamentali per la vita di tutti (casa, sostegno al reddito, sostegno a persone in difficoltà, accoglienza a chi scappa da guerre e povertà, edilizia scolastica, servizi educativi, politiche ambientali, trasporti pubblici, incremento del personale dipendente che gestisce i servizi comunali, gestione del patrimonio comune, ecc.). Perciò abbiamo cercato di approfondire cosa fosse contenuto realmente in questi contratti e abbiamo scoperto le stesse criticità rilevate nei derivati di molti altri Comuni (come ha denunciato anche l’ANCI): in alcuni derivati ci sono condizioni contrattuali sbilanciate a sfavore del Comune.

venerdì 8 giugno 2018

Prossimo incontro - 18 giugno, ore 21


incontro settimanale 
lunedì 18 giugno alle ore 21:00 
presso il CSOA Gabrio, via Revello 42

all'ordine del giorno l'organizzazione dell'iniziativa su debito e derivati 
proseguimento di quella sotto la ssede della Corte dei Conti di lunedì 4 giugno

Per chi suona la campana - lunedì 18 giugno

Lunedì 4 giugno abbiamo suonato la campana per i giudici della Corte dei Conti che ancora non si pronunciano sui contratti derivati della città di Torino, nonostante le inchieste aperte.

Siamo stanche e stanchi di regalare ogni anno milioni di € a Intesa Sanpaolo, Unicredit, Dexia, Bank of Scotland e JP Morgan per pagare gli interessi sui contratti stipulati in base all'indice Euribor, palesemente contraffatto, come ha anche sentenziato la Commissione Europea nell'ormai lontano 2013.

Nel bilancio di previsione comunale 2018 sono stati stanziati ben 16 milioni di euro per i “tributi” alle banche sottratti, come sempre, dalle politiche di sostegno al lavoro, al reddito, alla casa, alla cultura, al verde, alla mobilità e ai beni comuni che lentamente strangolano noi e la nostra città.
Il problema dei derivati è un problema politico e noi non smetteremo di denunciarlo: torneremo sotto il Comune di Torino che, nonostante le boutade sui media e social, ancora non ha mosso un dito per fermare questa emorragia di soldi... nostri!

Ci troviamo lunedì 18 giugno al C.S.O.A. Gabrio di via Millio 42 alle ore 21, per condividere insieme le prossime azioni.

giovedì 31 maggio 2018

Il debito non dorme: Corte dei Conti sveglia! - lunedì 4 giugno, ore 12

Il debito non dorme: Corte dei Conti sveglia! 
4 giugno, ore 12 - via Bertola 28, Torino 

La nostra città vive ormai da più di un decennio sotto il peso di un debito il cui effetto è stato quello di rilanciare gli affari del blocco di potere cittadino e ridurre sempre di più il benessere della popolazione. 

Il 4 giugno saremo sotto la sede torinese della Corte dei Conti, perché quest'ultima, nonostante le inchieste da anni aperte su debito e bilancio del Comune, finora ha prodotto solamente un Piano di rientro dal debito dell'ente che soffoca le vertenze sociali sviluppatesi in città in questi anni. Vertenze quali quella abitativa, quella sui servizi educativi, quelle riguardanti la destinazione dei molti immobili abbandonati all'uso speculativo: tutte hanno trovato la medesima risposta, “Non si può fare nulla perché è necessario prima pagare il debito.” Un’Amministrazione eletta dai cittadini per chiudere la stagione del Comune amico delle banche, ha confermato invece l'alleanza con i principali istituti finanziari nazionali. 

Vogliamo ricordare ai giudici della Corte dei Conti del Piemonte che il debito non aspetta: nel 2018 spenderemo quasi 16 milioni di euro solamente per gli interessi dei contratti derivati. E il suo pagamento richiede ogni anno sacrifici sempre maggiori, ma con una loro redistribuzione al contrario che vede quindi i lavoratori, i precari e le famiglie continuare a svenarsi per aumentare i guadagni della classe che governa, la quale si approfitta, conseguentemente, del nostro lavoro e della ricchezza che noi produciamo. 

A fronte di ciò, siamo convinti che si debba aprire un vertenza cittadina per rivendicare, invece, la disponibilità per tutti delle risorse che sono nostre perché da noi sono state prodotte. I campi di intervento e gli obiettivi per i quali costringere il Comune di Torino a utilizzare il nostro denaro in favore di tutte le persone e non dei soliti noti non mancano: l'edilizia scolastica, l'incremento del personale dipendente che gestisce i servizi comunali, i servizi educativi e per l’infanzia, la casa, il sostegno al reddito, i trasporti pubblici, l'accoglienza a chi scappa da guerre e povertà, il sostegno agli anziani, ai disabili e alle persone in difficoltà.   

In molte città italiane il debito contratto negli ultimi quindici anni viene già messo in discussione; a Torino questo non è ancora avvenuto e anzi si parla di produrne di nuovo. A Genova nel gennaio scorso la Corte dei Conti della Liguria si è espressa sui derivati stipulati dal Comune, evidenziando nella sentenza i troppi favori alle banche (tassi d'interesse sproporzionati, contratti scritti solo in lingua inglese e altre asimmetrie a svantaggio dell’ente pubblico) e i conflitti d'interesse: una situazione che denunciamo anche nella nostra città. 
Cosa aspettano i giudici della sezione piemontese ad esprimersi? Forse che anche qui a Torino nei tribunali si vive un conflitto d'interessi? Ci sono poteri e interessi intoccabili pure nella nostra città? 

È grave anche che non sia stata affrontata in alcun modo ancora la questione degli effetti sui mutui e sui derivati posseduti dal Comune derivanti dalla truffa sull'Euribor, il tasso d’interesse che era stato truccato da alcune grandi banche negli anni dal 2005 al 2008 e per questo dichiarato illegittimo dalla Commissione Europea. Corte dei Conti e Consiglio Comunale fanno finta di niente, mentre l’Assessore al Bilancio pensa bene di andare a chiedere consiglio ai cosiddetti “advisor” privati, pagati a suon di migliaia di euro, quando invece il consiglio per legge deve essere dato proprio dalla Corte dei Conti: e gratis!   

Anche a Torino esistono singoli e collettivi che lavorano nella prospettiva della denuncia del debito e del riutilizzo sociale della ricchezza collettiva. Si tratta solamente quindi di iniziare a porre con forza le priorità e costringere l’Amministrazione comunale – dopo le molte promesse non mantenute – ad accettare il fatto che devono essere i cittadini a beneficiare del patrimonio comune: proprio come è avvenuto a Genova, ci aspettiamo quindi che la Corte dei Conti del Piemonte imponga al Comune di Torino non un Piano di rientro, ma di USCITA dall'incubo del debito e dei derivati.

sabato 26 maggio 2018

Manipolazione dei tassi Euribor su mutui e derivati

Più sotto è disponibile per essere letta ed eventualmente anche scaricata la documentazione essenziale sulla losca vicenda della manipolazione dei tassi Euribor su mutui e derivati  da parte di un gruppo di banche.

La Commissione Europea le ha multate per oltre  1,7 miliardi di euro  e ha aperto la strada ad azioni di nullità e risarcimento da parte dei danneggiati: privati e pubblici.
L’indagine e la sanzione non sono state rese pubbliche, e ancor oggi non risulta che la Gazzetta Ufficiale dell’Unione Europea  abbia pubblicato uno o più testi ufficiali.

Nell’opacità della situazione, Assemblea21 ha promosso nel 2017 una petizione popolare per ottenere dal Comune di Torino la pubblicazione integrale degli atti inerenti i mutui e i derivati contratti dal Comune stesso. Malgrado le promesse, l’accesso alla documentazione è ancora lungo e laborioso, segno che l’Amministrazione Comunale torinese – come la Commissione Europea - non gradiscono occhi estranei.

Nel frattempo Assemblea21, anche grazie alla collaborazione con la rete “Audit Locali”, ha raccolto la documentazione qui pubblicata e che sarà aggiornata mano a mano che le pubbliche Istituzioni, dal Comune al Governo nazionale alla Commissione Europea, dovranno cedere alla trasparenza e alla pubblicità degli atti che riguardano cifre ingenti, sottratte ai cittadini,  alla spesa sociale e di investimento .

Ad aggravare l’opacità delle procedure  ha contribuito il monolinguismo, la pressoché totale emarginazione delle lingue ufficiali della UE a esclusivo vantaggio, anche economico, dell’anglofonia, nonostante la  Brexit.  Ancora una volta si dimostra irrinunciabile  il ripristino concreto del multilinguismo negli atti e nella comunicazione a livello europeo, per una vera parità culturale ed economica tra i Paesi membri dell’Unione.

In tale contesto, la traduzione in italiano di alcuni atti non riveste alcuna ufficialità, ma è intesa a favorirne la migliore comprensione allo scopo di ripristinare trasparenza e legalità nell’ambito della finanza pubblica concernente i mutui e derivati.


CRONOLOGIA DOCUMENTI
  1. Cos’è l’Euribor
  1.  Decisione Commissione UE del 4 dicembre 2013 -  (3 banche rifiutano il “patteggiamento”)
  1. Comunicato Stampa della Commissione Europea del 7 dicembre 2016 : le ultime 3 banche patteggiano
  1. Comunicato stampa della Commissaria M. Vestager
  1. Libro: D’Amato G.P., Mutui e derivati: la nullità del tasso Euribor
  1. Interpellanza Magliano e Artesio

mercoledì 23 maggio 2018

4 giugno, iniziativa pubblica avvia la vertenza cittadina sul debito

A seguito della discussione svoltasi nell'incontro convocato da Assemblea21 con la lettera aperta alla cittadinanza e tenutosi lunedi 21 maggio scorso, è stato deciso di avviare la vertenza cittadina sul debito con una iniziativa pubblica da tenersi lunedì 4 giugno.

L'iniziativa avrà lo scopo di evidenziare il ruolo  e le responsabilità della Corte dei Conti e della attuale Amministrazione Comunale di Torino.

Nel corso dell'incontro settimanale di Assemblea21 di lunedì 28 maggio prossimo verranno definiti i dettagli organizzativi e in seguito ne verrà quindi data comunicazione.

domenica 13 maggio 2018

Vertenza debito Torino: assemblea cittadina il 21 maggio

In questo decennio di crisi abbiamo conosciuto la parola “debito” in tutto il suo odioso effetto: in suo nome abbiamo assistito a riduzioni di personale, al ridimensionamento dei servizi e al generale impoverimento della città, a causa del taglio dei più svariati capitoli o voci di spesa delle casse comunali. Ogni singola vertenza cittadina (di tipo ambientale, urbanistico, lavorativo o sociale) è venuta sempre a cozzare contro lo spauracchio del debito, dei soldi che mancano e che “purtroppo” impediscono a priori di soddisfare le richieste sollevate, senza doverle nemmeno valutare e discutere. In questo modo si è assistito all’annullamento di ogni possibile alternativa politica: anche l’attuale amministrazione di Chiara Appendino, dopo le rituali promesse elettorali, si è inchinata al sacro debito, che non può essere discusso o intaccato, ma dev’essere solo pagato, e non importa a quale prezzo.

Ma in cosa consiste realmente il debito di Torino?

Dopo due anni di attività politica e di approfondimento sui documenti, il collettivo Assemblea 21 ha dato una forma e un nome ad una parte consistente del macigno costituito dal debito: i derivati. Attualmente la Città di Torino detiene 18 contratti derivati stipulati tra il 2002 e il 2007 con le banche JP Morgan, Banca Intesa-San Paolo, Unicredit, Royal Bank of Scotland e Dexia (l’ultimo scade nel 2037). Solo per pagare gli interessi di questi contratti tra il 2002 e il 2016 sono stati bruciati più di 74 milioni di euro e per il prossimo anno la cifra stanziata in bilancio ammonta a poco meno di 17 milioni di euro. Se questi contratti venissero chiusi ora ci costerebbero quasi 168 milioni di euro (mark to market). Analizzando i contratti abbiamo potuto constatare che il Comune, all’epoca della loro stipula, ha accettato condizioni chiaramente svantaggiose (soglie di garanzie troppo alte, competenza giurisdizionale inglese, documenti non tradotti, tassi elevati rispetto a quelli dei mutui sottostanti) riguardo alle quali l’amministrazione ha sempre mantenuto, e continua a mantenere, massimo segreto. Inoltre questi contratti sono stati stipulati applicando il tasso EURIBOR, che una sentenza del 2013 dellaDirezione Generale per la Concorrenza della Commissione Europea (caso AT 39914) ha giudicato illecito perché fissato artificiosamente con un accordo segreto stretto tra banchieri dal 2005 al 2008.

Come ha anche recentemente ricordato l’assessore Rolando, sul debito di Torino sono aperte diverse inchieste, una delle quali (a cura della Corte dei Conti) dovrebbe accertare il danno provocato dai contratti derivati. Tuttavia i giudici italiani dormono o forse non vogliono prendere provvedimenti in contrasto con il potere finanziario, dato che per quanto ci riguarda la truffa ai danni del Comune è evidente. In tale ottica, risulta ancora più vergognoso pensare che a dicembre 2017 il Comune non disponeva di 800.000 euro per confermare il posto di lavoro a 27 persone della Fondazione Torino Musei!  Ma una breve riflessione evidenzia con chiarezza che i soldi necessari a pagare i contratti derivati arrivano proprio dalle buche lasciate nelle strade, dai tagli e vendita dei servizi pubblici (trasporti, sociali), dalle colate di cemento e dalle famiglie in mezzo alle strade.

Questa situazione è ormai insostenibile: il debito che impoverisce una città è illegittimo e va cancellato, ancor più ora che la truffa subita risulta evidente. Spetta a noi, persone comuni, associazioni, sindacati e soggetti politici e autorganizzati, sollevare con forza il problema per bloccare questa macelleria sociale.

Assemblea21 invita tutte e tutti ad una discussione collettiva sull’argomento lunedì 21 maggio al Gabrio con l’obbiettivo di aprire una vertenza cittadina sulla questione tramite una mobilitazione contro il Comune di Torino e la Corte dei Conti.


lunedì 21 maggio 2018 ore 21:00 -  CSOA Gabrio – via Millio 42 

domenica 6 maggio 2018

Lunedì 7 maggio incontro settimanale

Incontro settimanale lunedì 7 maggio alle ore 21:00 presso il CSOA Gabrio.

All'ordine del giorno le iniziative su debito e derivati e la situazione relativamente al bilancio preventivo comunale 2018 e alle iniziative del Coordinamento no Olimpiadi

martedì 27 marzo 2018

DERIVATI A TORINO: l'unica cosa chiara sono le perdite

15.202.844  di  euro! È la perdita subita, solo nel 2016, dal Comune di Torino, per i contratti di finanza derivata da esso sottoscritti. Sui prestiti di cui è titolare e dai cui rischi intendeva coprirsi, il Comune ha cioè pagato oltre 15 milioni  in più rispetto a quanto avrebbe fatto se non avesse stipulato i derivati “di copertura”…

Il saldo dei derivati (strumenti finanziari ad elevato rischio, complessi e costosi) ha segno negativo per la città ormai da molti anni, per importi enormi, che sono così sottratti alla gestione dei servizi indispensabili per la vita delle persone (sostegno al reddito, servizi sociali e culturali, accoglienza, edilizia scolastica, trasporti, verde, ecc.).

Nonostante le pesanti ricadute sulla comunità, i documenti relativi ai contratti derivati non sono pubblici. Non fu accolta infatti la richiesta contenuta nella petizione popolare presentata in Consiglio Comunale il 22 gennaio scorso: il Comune ha consentito soltanto di visionare i documenti ma non di fotocopiarli per poterli analizzare con calma, cosa che ha reso necessario un apposito accesso agli atti.

Dei derivati sottoscritti, alcuni sono già scaduti, mentre sono 18 i contratti tuttora esistenti. Stipulati dal 2002 al 2007 (gli anni della “passione” olimpica…), con DEXIA CREDIOP, INTESA SAN PAOLO, JP MORGAN, UNICREDIT e ROYAL BANK OF SCOTLAND, presentano scadenze anche molto lontane (fino al 2037). La posizione del Comune è molto critica: dovrà pagare somme ingenti anche nei prossimi anni; e non li può nemmeno estinguere, se non pagando una “taglia” di 167.801.985 di euro… Con i “famigerati” derivati, dal 2002 ad oggi il Comune ha perso più di 74.000.000 sempre di euro! Un ottimo affare per le Banche.

Studiando le informazioni finora in nostro possesso (contenute nella Relazione al Rendiconto del Bilancio del Comune), abbiamo riscontrato alcuni elementi che suscitano perplessità, tra i quali: in diversi casi l’accettazione, da parte del  Comune, di tassi fissi doppi rispetto a quelli di mercato dovuti sul prestito sottostante,  la presenza di garanzie strutturate per favorire le banche, la frequente stipula di contratti in lingua inglese che prevedono, in caso di controversie, il ricorso a tribunali stranieri.
Al di là dell’esito finale dei procedimenti giudiziari in corso (penale e amministrativo), è chiaro che si tratta di scommesse fatte impiegando risorse pubbliche, contratti rischiosi che hanno trasferito grandi quantità di denaro dalle istituzioni comunali a grossi istituti di credito (e continueranno a farlo nei prossimi anni).

Per queste ragioni chiediamo all’ Amministrazione cittadina di pubblicare sul proprio sito tutta la documentazione (derivati e posizioni debitorie sottostanti) e di affrontare con coraggio la questione derivati cominciando da una moratoria dei pagamenti alle banche.

Al Consiglio Comunale, che si appresta a varare nella prima metà di aprile il Bilancio di previsione 2018, chiediamo di non autorizzare questi pagamenti alle banche ma di destinarli invece alla spesa sociale corrente, soprattutto quella in favore della popolazione più povera e sfruttata.  

STOP al debito olimpico e ai contratti derivati, 
stipulati con le banche per finanziare le Olimpiadi 2006!

Impediamo che lo scempio si ripeta per le Olimpiadi 2026!

Twitter: @assemblea21 - Facebook: www.facebook.com/assemblea21

lunedì 26 marzo 2018

NO OLIMPIADI 2026 - giovedì 5 aprile ore 21


Al termine dell'incontro tenutosi ieri 26 marzo finalizzato all'organizzazione di una assemblea cittadina contro l'ipotesi di candidare Torino per le Olimpiadi invernali del 2026, è stato deciso di convocare una nuova riunione organizzativa, aperta a tutti, per giovedì 5 aprile alle 21, presso il CSOA Gabrio in via Millio 42 a Torino

lunedì 19 marzo 2018

INCONTRO PREPARATORIO ASSEMBLEA CITTADINA NO OLIMPIADI 2026


Dopo l'esito positivo del presidio di lunedì 19 marzo davanti al Comune di Torino, come Assemblea21 proponiamo alle realtà che vi hanno preso parte e a tutte le altre interessate l'organizzazione di una assemblea cittadina  sul tema "No Olimpiadi 2026 - Basta debito". 
E' quindi convocato un incontro collettivo

LUNEDI' 26 MARZO alle 21,00
 presso il CSOA Gabrio in via Millio 42, Torino

Per comunicazioni e informazioni: assemblea21gen@gmail.com

sabato 17 marzo 2018

Presidio no Olimpiadi: lunedì 19 marzo, ore 15.30


È confermato il presidio indetto da Assemblea21 per lunedì 19 marzo a partire dalle 15:30 in piazza Palazzo di Città, contemporaneamente al Consiglio Comunale nel cui corso verranno discusse e votate le mozioni che candidano Torino alle Olimpiadi Invernali del 2026. 

giovedì 8 marzo 2018

INCONTRO SETTIMANALE: LUNEDI' 12 MARZO, ORE 21

lunedì 12 marzo, ore 21
presso CSOA Gabrio, via Millio 42

Incontro settimanale
aperto a tutti

si discuterà di 
1. Aggiornamenti situazione bilancio preventivo 2018
2. Aggiornamenti accesso ai contratti dei derivati
3. Documento contro l'ipotesi di candidatura di Torino 
alle Olimpiadi invernali 2026

data la corposità degli argomenti da discutere si raccomanda la puntualità

mercoledì 28 febbraio 2018

INCONTRO SETTIMANALE: LUNEDI' 5 MARZO, ORE 21

lunedì 5 marzo, ore 21
presso CSOA Gabrio, via Millio 42

Incontro settimanale
aperto a tutti

ordine del giorno
1. Carta dei comitati per l'audit del debito locale - proposta di adesione
2. visione contratti relativi ai derivati detenuti dal Comune
3. iniziative pubbliche

venerdì 23 febbraio 2018

Lunedì 26 febbraio: incontro settimanale

lunedì 26 febbraio, ore 21
presso CSOA Gabrio, via Millio 42

Incontro settimanale
aperto a tutti

ordine del giorno
1. informazioni e valutazioni  a seguito del primo appuntamento
per la visione dei contratti relativi ai derivati
2. iniziative pubbliche

giovedì 22 febbraio 2018

Report dell'incontro di lunedì 19 febbraio

Per dare seguito a quanto richiesto con la petizione e in applicazione della mozione del Consiglio Comunale, è stato fissato per venerdì 23 febbraio il primo appuntamento con l'ufficio del Comune di Torino presso il quale e' possibile visionare i contratti dei derivati.

Poichè è intenzione di Assemblea21 esaminare con attenzione il loro contenuto, è stato deciso di chiedere anche copia dei documenti.

Saranno presi in considerazione anche i mutui a cui garanzia devono essere stati stipulati i derivati per non essere considerati speculativi.

Del percorso di accesso ai contratti dei derivati verrà data informazione pubblicamente sia a livello cittadino sia a livello nazionale tramite la rete per l'audit pubblico. Nei prossimi mesi verrà inoltre organizzata una iniziativa pubblica finalizzata a informare e a raccogliere le proposte dei cittadini.

Il prossimo incontro di Assemblea21 si svolgerà lunedì 26 febbraio

venerdì 16 febbraio 2018

Incontro settimanale aperto a tutti: lunedì 19 febbraio ore 21

incontro settimanale 
aperto a tutti

lunedì 19 febbraio alle 21
CSOA Gabrio,via Millio 42

ordine del giorno:
1. accesso ai documenti relativi ai contratti derivati 
presso gli uffici del Comune
2. iniziative in materia di debito e bilancio

mercoledì 14 febbraio 2018

Visionabili i contratti relativi ai derivati del Comune di Torino: contro il debito serve trasparenza, ma anche volontà di superarne la centralità

Lunedì 5 febbraio scorso il Consiglio Comunale di Torino ha approvato una mozione dichiarata in attuazione della petizione popolare promossa da Assemblea21 e presentata nel mese di ottobre 2017 per chiedere la trasparenza sui contratti riguardanti i derivati stipulati dal Comune. 

L'atto impegna la Sindaca e la Giunta a consentire a cittadini, comitati e associazioni di visionare e approfondire i documenti relativi presso gli uffici competenti dell'ente e, nel contempo, a organizzare un momento di illustrazione e approfondimento sul debito comunale avvalendosi della collaborazione di esperti quali i Revisori dei Conti e l'Ordine dei Commercialisti, senza con ciò prevedere un coinvolgimento attivo dei cittadini.

La mozione dichiara  inoltre la possibilità di procedere a una rinegoziazione del debito nel caso siano ravvisate illegittimità nei contratti, ma non raccoglie la richiesta espressa da Assemblea21  di non utilizzare piu' il debito in generale come il parametro sul quale costruire bilanci che, per garantire anche il pagamento di alti tassi di interesse agli istituti finanziari, riducono ulteriormente la spesa per i servizi ai cittadini e prevedono la vendita del patrimonio comunale.

L'atto di indirizzo approvato dal Consiglio richiama inoltre la nota dettagliata dei termini di tutti i contratti derivati sottoscritti dalla Città, pubblicata sul sito internet del Comune come annunciato dall'Assessore al Bilancio nel corso dell'audizione nella I Commissione Consiliare il 22 gennaio. Il documento è denominato  “Analisi dettagliata dei contratti in strumenti di finanza derivata” ma il suo contenuto non corrisponde né al titolo né alla descrizione con cui viene presentato. Esso, infatti, si limita a mettere in forma discorsiva la tabella riguardante i derivati allegata al Bilancio di previsione 2017, già pubblica, aggiungendo al testo originale pochissimi ulteriori dati: i saldi del 2016 e qualche precisazione sui due contratti che presentano un piano di ammortamento. 

A parte questi elementi, la nota non aggiunge nulla di nuovo e  utile a favorire, da parte dei cittadini, la valutazione delle operazioni effettuate con i derivati e degli effetti prodotti. Ma oltre a non fornire l’analisi dettagliata e l’approfondimento dichiarati dall’Amministrazione,  il documento neppure è in grado di “facilitare la comprensione dei contratti”, come recita il comunicato di accompagnamento, poiché il linguaggio tecnico utilizzato non risulta comprensibile ai cittadini.

Assemblea21 intende proseguire e approfondire il percorso di analisi dei derivati e del debito comunali finalizzato a renderli trasparenti e oggetto di valutazione pubblica e collettiva: pertanto approfitteremo della procedura di accesso ai documenti stabilita dall'Amministrazione, verificando quanto sia davvero efficace e accessibile per i cittadini.

giovedì 8 febbraio 2018

lunedì 12 febbraio, ore 21: incontro settimanale


lunedì 12 febbraio 2018, alle 21
incontro settimanale, aperto a tutti
presso CSOA Gabrio
via Millio 42 Torino

ordine del giorno
1. valutazioni su mozione del Consiglio Comunale, 
documento di sintesi e condizioni di accesso ai contratti dei derivati
2. iniziative campagna su debito

giovedì 1 febbraio 2018

lunedì 12 febbraio prossimo incontro settimanale A21

Per non creare sovrapposizioni e consentire quindi  la presenza di chi è interessato all'iniziativa sugli Usi Civici organizzata da Assemblea Cavallerizza 14:45, l'incontro settimale di lunedì 5 febbraio non avrà luogo.

L'appuntamento è invece fissato per la settimana seguente:



lunedì 12 febbraio 2018 alle ore 21
presso il CSOA Gabrio di via Millio 42, Torino


ordine del giorno
iniziative sul debito e sui derivati 

a seguito dell'esito della petizione

Debito, Cavallerizza e Usi Civici

Il 5 febbraio, presso il complesso della Cavallerizza Reale Occupata, si terrà un incontro pubblico mirato ad approfondire gli strumenti degli Usi Civici e Collettivi, strumenti di riappropriazione e uso del patrimonio pubblico da parte dei Cittadini.

Un patrimonio troppo spesso trascurato, dimenticato fino al giorno in cui diviene oggetto di progetti di “valorizzazione” intesa come “svendita a soggetti privati”.

L’incontro vedrà la testimonianza dei rappresentanti del laboratorio politico Massa Critica, dell’ex Asilo Filangieri e di altri spazi della città di Napoli che negli ultimi anni hanno portato avanti direttamente vertenze per il riconoscimento dei Beni Comuni Emergenti e ottenuto il riconoscimento di Uso Civico.

Assemblea21, che naturalmente vede con favore ogni iniziativa dal basso avente come obiettivo la tutela di Beni Comuni, vuole evidenziare l’urgente necessità di affrontare in modo chiaro ed esaustivo il problema che, senza tema di smentite, possiamo definire la “madre di tutti i problemi”: il debito pubblico che sempre più pesantemente condiziona in negativo la vita e il benessere dei cittadini, e purtroppo viene sistematicamente accettato come problema contingente e immutabile dalle pubbliche amministrazioni e dal Comune di Torino in particolare.

Per visualizzare le dimensioni del problema del nostro debito pubblico, è necessario ricordare che ogni anno oltre 15 milioni di euro vengono sottratti dalle risorse comunali per far fronte agli interessi negativi sui derivati (Fonte: Sergio Rolando, Assessore al Bilancio del Comune di Torino).

Un debito che è tempo di analizzare in dettaglio, finalmente in piena trasparenza e senza partire dal semplice dato di fatto che esso esiste e va onorato, senza conoscerne esattamente le origini e le precise caratteristiche.

Invitiamo, ancora una volta, la sindaca Chiara Appendino (che ha dato la sua disponibilità per l’incontro pubblico del 5 febbraio in Cavallerizza ma, al contrario, ha deciso di non partecipare alle tre assemblee pubbliche organizzate da Assemblea21 nel 2017), ad attivare sollecitamente la Giunta sui fronti della trasparenza e della comunicazione nei confronti dei cittadini (rendendo pubblica la documentazione riguardante il nostro debito attuale, i contratti dei derivati, ecc.) e dei possibili interventi finalizzati alla riduzione del debito o degli interessi passivi.

Gli strumenti esistono e sono disponibili: è indispensabile la volontà politica per utilizzarli.

giovedì 25 gennaio 2018

Incontro settimanale A21: lunedì 29 gennaio, ore 21


lunedì 29 gennaio 2018, alle 21
incontro settimanale, aperto a tutti
presso il CSOA Gabrio
via Millio 42 Torino

ordine del giorno
1. petizione derivati/debito: proseguimento delle iniziative
2. iniziativa Assemblea Cavallerizza
3. comunicazioni e richieste pervenute


l'ordine di discussione degli argomenti verrà deciso a inizio incontro

mercoledì 24 gennaio 2018

LA RICHIESTA FORMULATA NELLA PETIZIONE DI RENDERE PUBBLICI I CONTRATTI SUI DERIVATI NON E’ STATA ACCOLTA DALLA COMMISSIONE



Lunedi 22 gennaio siamo stati auditi dalla I Commissione Consiliare Bilancio, alla presenza dei consiglieri competenti e con la partecipazione degli Assessori Sergio Rolando e Alberto Sacco, per presentare la nostra petizione sui derivati. L’Assessore Rolando ha esposto il ruolo dei derivati all’interno del debito del Comune di Torino e ha comunicato che a giorni sarà pubblicato sul sito del Comune un documento di sintesi, aggiuntivo alla nota integrativa del bilancio dedicata ai derivati, nel quale verranno fornite altre informazioni e i link ad alcuni documenti. 

Però, non è stato specificato che i documenti contrattuali saranno resi pubblici come richiesto dalla petizione, e da noi ribadito più volte nel corso dell’audizione. Motivo per cui ripresenteremo questa richiesta anche oltre la petizione. L’Assessore Rolando ha inoltre comunicato che sono ancora in corso due inchieste da parte della magistratura sui derivati medesimi.
Negli interventi dei consiglieri è emersa la richiesta di procedere ad una ulteriore indagine interna mediante la creazione di un pool di esperti, al fine di verificare se le condizioni sottoscritte nei contratti siano regolari.

Da parte nostra, oltre a illustrare e approfondire i motivi e gli obiettivi della petizione, abbiamo evidenziato che il debito non è solo una questione di trasparenza, ma gioca un ruolo centrale per il futuro della città.  Solo nel 2016, per gli interessi negativi sui derivati sono stati sottratti dalle risorse del Comune di Torino e trasferiti alle banche e/o società finanziarie più di 15 milioni di €, con ricadute negative dirette su tutte e tutti noi. Ricadute negative che sono la causa di questa continua e progressiva sottrazione di risorse alle politiche sociali, con l’effetto dei tagli costanti per centinaia di famiglie, rifugiati e migranti senza tetto e reddito, abbandono dei servizi come musei e asili e la svendita dei beni comuni. A conferma di quanto emerge anche al forum di Davos, poche decine di miliardari si spartiscono la ricchezza sociale collettiva: i detentori di questo debito, che sono per la maggior parte gruppi bancari come Intesa Sanpaolo e Unicredit, finanziano poi tramite le loro fondazioni il bilancio e quindi le attività di diversi assessorati, condizionandone pesantemente l'azione: chi ci guadagna da questa compravendita? 

Nel pomeriggio dello stesso giorno il Gruppo Consiliare al Comune di Torino del Movimento 5s ha pubblicato su Facebook un comunicato, che riprendendo la nostra posizione e le nostre richieste, specifica: “I firmatari in aggiunta hanno richiesto in commissione la possibilità di rendere accessibili i contratti derivati, in giorni prestabiliti, “aprendo gli uffici” ai cittadini interessati a visionarli in loco. Come gruppo consiliare stiamo provvedendo per renderlo possibile, crediamo che la trasparenza su questo argomento dopo anni di silenzio sia il minimo dovuto alla Città e ai torinesi”

Poiché questo impegno non era stato esplicitato in Commissione, a conferma di quanto dichiarato nel comunicato pubblicato su Facebook, ci aspettiamo che il Gruppo Consiliare del Movimento 5s presenti a breve una mozione per vincolare il Comune di Torino a diffondere veramente i contratti di finanza derivata, non soltanto alcuni documenti di sintesi.
La registrazione audio dell’incontro è disponibile al link: http://vm-podcast.csi.it/…/comu…/COMMISSIONI/2018/012388.mp3.

mercoledì 10 gennaio 2018

Petizione sui derivati: il 22 gennaio convocata la I Commissione Consiliare del Comune di Torino

E' stata convocata per lunedì 22 gennaio alle ore 9,30, presso il Comune di Torino, a Palazzo Civico (via Milano 1), Sala dell'Orologio, la I Commissione Consiliare Permanente, competente anche in materia di bilancio dell'ente, con all'ordine del giorno la petizione promossa da Assemblea21 attraverso la quale i cittadini firmatari hanno chiesto al  Consiglio Comunale di "rendere pubblici i termini di tutti i contratti di finanza derivata e il collegamento di ciascuno di essi con i mutui relativi, sottoscritti dal Comune di Torino, accompagnati da una informativa ufficiale di sintesi sull'attuale stato dei contratti stessi, allo scopo di facilitare la comprensione e la diffusione dei dati sul debito del nostro Comune".

La seduta della Commissione è aperta al pubblico. Nel suo corso verranno sentiti i primi firmatari della petizione stessa,  i quali  illustreranno ai Consiglieri e agli eventuali Assessori competenti presenti (l'ordine del giorno indica in proposito Rolando e Sacco) le motivazioni che stanno alla base della richiesta avanzata. 
Ci attendiamo che venga quindi data la risposta alla richiesta di rendere pubblici i termini dei contratti con i quali sono stati stipulati i derivati in possesso del Comune. I cittadini e le cittadine, firmatari della petizione e non, sono ovviamente invitati a essere presenti di persona per seguire il dibattito che  si svilupperà.

Per maggiori informazioni sulle ragioni della petizione:  
 
Per saperne di più sui derivati: http://assemblea21.blogspot.it/p/i-derivati.html